CCIA, Community Currency in action

2. Processo di progettazione di un sistema di scambio*

indice

2.1. Non-linearità ; 2.2. Fase A: Pianificazione ; 2.3. Fase B: Costruzione e sperimentazione ; 2.4. Fase C: opzioni di continuazione

 

* Secondo capitolo della guida People Powered Money tradotta  da Teodoro Criscione (associazione RETICS, Reti Comunitarie di Scambio). La guida People Powered Money è stata redatta nell’ambito del progetto Community Currency In Action ( http://ccia.eu ) che tra le altre cose ha portato alla creazione del Community Currency Knowledge Gateway ( http://community-currency.info ). I partners dell’iniziativa sono: Amsterdam East Municipality, Credit Municipal de Nantes, Lambeth Council, limburg.net, New Economics Foundation, QOIN, Spice, Wales Council for Voluntary Action.

 

Come ogni altro progetto complesso, la fase di progettazione di un sistema di scambio comunitario è cruciale per il proprio successo. Questo capitolo discute come far coincidere la progettazione di un sistema di scambio con gli obbiettivi propostosi, ma soprattutto si concentra sull’importanza di integrare i bisogni e le preoccupazioni degli stakeholders nel durante tale processo di progettazione.

Ciascun circuito di scambio è progettato per soddisfare le necessità di un preciso contesto. Sin dall’inizio il processo di progettazione di ciascun circuito deve coinvolgere le persone interessate che avranno diverse personalità, ambizioni, necessità e capacità.

2.1. Non-linearità

Al fine di fornire apertura e flessibilità al progetto, la pianificazione e l’esecuzione del circuito si struttura come un processo iterativo ed adattabile. Infatti, sarà necessario rivisitare certi aspetti fondamentali regolarmente, consapevoli del fatto che questi potrebbero essere modificati ulteriormente in seguito a causa di successive decisioni o per fattori esterni.

Man mano che il processo raggiunge la fase di rifinitura e si ci prepara alle fasi cruciali di pilotaggio e di “learning from doing” (lett. “imparare facendo”), molte idee, preoccupazioni, questioni e feedback che sono state precedentemente scartati potrebbero rivelarsi o diventare rilevanti in una fase finale. Pertanto all’inizio è meglio avere ‘troppe prospettive e punti di vista’  piuttosto che averne troppo poche.

I quattro elementi fondamentali nell’implementazione di qualsiasi circuito di scambio sono:

  • Partecipanti – Chi?
  • Obbiettivi – Perché?
  • Progettazione funzionale del circuito di scambio – Che cosa?
  • Necessità organizzative e pratiche per realizzare il circuito – Come?

Il sentiero del progetto rivisita questi punti man mano che ascende, apportando miglioramenti sia alla progettazione del circuito di scambio  che all’implementazione finale. Ad ogni passaggio, l’intero progetto cambierà un po’, con gli elementi fondamentali (chi, perché, che cosa e come) mutualmente formativi, informativi e limitanti.

Per tale motivo noi visualizziamo il processo di progettazione del circuito di scambio come una spirale che si muove continuamente attraverso quattro punti cardinali muovendosi in alto attraverso otto differenti stadi, progressivamente dalla pianificazione al pilotaggio, fino al completamento dell’operazione.

!

2.2. Fase A: Pianificazione

Il primo passaggio è un’analisi di mercato, una ricerca sul contesto socio-economico e poi ragionare su come il progetto di un prototipo base ed attuabile potrebbe essere, se un circuito è ritenuto fattibile ed utile.

A seconda della complessità del progetto e dall’accordo tra partner e stakeholders, questo progetto potrebbe prendere da sei mesi e due anni.

Stage 1: esplorazione

Conoscere le necessità, i sogni e le possibilità in un contesto reale comporta:

  • analizzare l’ambiente, come dovrebbe adattarsi il circuito di scambio all’interno del mercato?
  • individuare potenziali partners e stakeholders
  • testare le idee in vari forum di supporto
  • schematizzare l’idea generale, dandosi degli obbiettivi ed attivando gruppi di lavoro ( specifici per ciascun obbiettivo)
  • fondare un gruppo guida ed una squadra d’implementazione

Stage 2: ideazione

Lo sviluppo dell’idea di circuito e selezione di un appropriato progetto richiede:

  • sviluppo di partnerships
  • produzione di presentazioni sulle varie possibilità e sulle prime idee
  • Mantenendo una “teoria del cambiamento”, organizzare dei workshop per scoprire che cosa gli stakeholders vogliono ottenere dal circuito rispetto ci che fattibile in quel particolare contesto

Stage 3: praticabilità

Molti degli elementi descritti nelle precedenti sezione necessitano un’esplorazione più approfondita per assicurarsi che tutti gli scenari siano stati previsti per gli stage successivi.

Stage 4: pianificazione

Tutti gli elementi dei precedenti stage dovrebbero essere combinati e l’implementazione adesso necessità una dettagliata pianificazione.

Una volta che il comitato di guida ha dato il proprio assenso e tutte le risorse necessarie sono disponibili fino alla fine dello stage, il progetto proseguirà alla sua fase pratica.

2.3. Fase B: Costruzione e sperimentazione

Riconoscendo che ciascun progetto richiederà sempre una fase di test e dei miglioramenti, la seconda fase è l’implementazione di un progetto ‘pilota’.

Concedersi abbastanza tempo per l’esecuzione e il test di tutti i possibili scenari, a seconda del tasso di assorbimento e della scala prefissata, un ulteriore periodo che va da sei mesi a due anni dovrebbe essere considerato per questa fase. A questo punto tutti gli elementi del progetto devono essere sviluppati e il circuito di scambio dovrebbe essere lanciato.

Stage 5: costruzione

Tutti gli elementi operazionali adesso devono essere pronti per funzionare.

Questo include la costituzione  di un’appropriata entità manageriale, una stesura dei contratti e la chiusura di tutti gli accordi. Questo stage termina con il lancio del circuito di scambio, sia in un ambiente protetto beta sia pubblicamente,  con sufficienti disposizioni per potenziali cambiamenti derivati dagli stage successivi.

Stage 6: pilotaggio

Adesso il circuito è attivo. Da qui in poi, successive raccolte di dati e il monitoraggio di prescelti indicatori di performance è cruciale. Durante la fase di pilotaggio, l’esperienza ed il feedback dei partecipanti e dei partners devono essere raccolte regolarmente per comprendere i punti di forza e di debolezza del circuito e suoi possibili sviluppi.

2.4. Fase C: le opzioni di continuità

Una volta che il circuito è attivo, bisogna concentrarsi tanto sul breve quanto sul lungo periodo. Quanto appreso dalla seconda fase  deve ora essere considerato e bisogna impostare il percorso per gli anni a venire.

Stage 7: valutazione

Analizzare i risultati dello stage di monitoraggio del progetto ‘pilota’. Come ha funzionato il circuito rispetto a quanto previsto? Pu  l’impatto degli utenti essere dimostrato? Ci sono evidenze sufficienti per giustificare ulteriori investimenti?

Potrebbero essere identificati concreti ‘colli di bottiglia’ o aree da migliorare? Qui, tutti gli stakeholders devono essere consultati, così verrà configurato lo stage successivo.

Stage 8: continuazione

Per questo stage ci sono quattro possibili opzioni che dipendono dai risultati nello stage di valutazione.

Opzione 1 – miglioramento ed innovazione

Passaggio appropriato se il ‘progetto pilota’ mostra che il circuito ha delle potenzialità, ma ancora si identificano alcuni problemi iniziali. Potenzialmente, una radicale ri-progettazione in termini di audience ed obbiettivi potrebbe essere considerata. Potrebbe essere necessario adattare elementi organizzativi e tecnologici.

Opzione 2 – allargamento

Una fase pilota di solito viene avviata in un’area limitata. Dopo il successo di tale fase, l’allargamento dell’area potrebbe essere possibile ed auspicabile. I processi esistenti sono intensificati ed accelerati e, spesso, l’allargamento significa che la comunità opererà in un’area geografica più grande o con un più grande numero di partecipanti.

Opzione 3 – stop

Il sistema di scambio comunitario potrebbe non avere sufficiente supporto e non raggiungere i suoi obbiettivi. Anche se positiva, la valutazione dei risultati dell’impatto potrebbero non essere sufficienti a giustificare un ulteriore investimento o ulteriori sforzi.

Comunque, questa opzione non implica necessariamente che bisogna staccare la spina. L’operazione di interruzione è un processo molto delicato come gli altri e richiede una solida preparazione ed una precisa strategia in maniera tale da non incorrere in ulteriori costi e perdite per gli utenti e macchiare la reputazione del progetto o  di altre potenziali iniziative simili.

Opzione 4 – replica

Questa opzione è da considerarsi solo ad uno stage finale e potrebbe essere determinato da un gruppo esterno. Se il sistema di scambio comunitario è diventato sufficientemente maturo pu  essere implementato con meno sforzo ovunque. Alcuni gradi di adeguamento ed innovazione sarebbero comunque necessari poiché i due contesti sarebbero diversi. Questo assicura un enorme potenziale per un apprendimento diretto ed indiretto per il progetto di un nuovo circuito. Il punto più importante da ricordare è che i circuiti di scambio sono strumenti per raggiungere specifici obbiettivi – è facile scordarsi di questo è trattare il circuito come fine a sé stesso. Un modo efficace per rimanere focalizzati sui risultati è integrare i quattro punti cardinali (chi, perché, che cosa e come) ad ogni stage del processo di progettazione, rivisitandoli regolarmente mentre il progetto si sviluppa.


 

Processo di progettazione di un sistema di scambio comunitario

Leave a Reply

Your email address will not be published.