Sintesi della scheda di presentazione del progetto BUS al Seminario di studio sui sistemi comunitari di scambio, Monza, 11.2.2017
“Il BUS è uno strumento di scambio al servizio dell’economia solidale, ed ha come orizzonte di riferimento il Distretto di Economia Solidale di Reggio Emilia e il documento Le 10 colonne dell’economia solidale. Nasce su una proposta fatta dalla Cooperativa (di finanza mutualistica e solidale) Mag 6, di Reggio Emilia, ad alcune realtà del suo territorio nell’ottobre del 2012: provare a creare un circuito di scambio complementare alla moneta, che possa prescindere dalla disponibilità in Euro, per “far girare” la cosiddetta economia reale. Lo strumento usato è appunto il BUS, buono circolare impiegabile per un valore minimo del 30% su ogni tipo di acquisto e spendibile all’interno della rete che lo accetta nelle proprie transazioni.
Da quella proposta iniziale nasce, nel febbraio 2013, un piccolo laboratorio di sperimentazione, composto da quattro realtà aderenti al DES di Reggio Emilia. (…) Nel giungo 2014, dopo un anno di sperimentazione, viene organizzato un incontro rivolto al DES Re dove i dati raccolti vengono presentati e si cominciano a raccogliere preiscrizioni. (…) Oggi le realtà aderenti sono 50.
L’obiettivo ambizioso è quello di restituire potere, in ambito economico, alle persone e al territorio, dando la possibilità di progettare e realizzare interventi che possano :
1) contribuire alla diffusione di prodotti locali a filiera corta (…);
2) Rendere possibili lavori utili e servizi locali che ora non hanno mercato data la mancanza di liquidità necessaria per pagarli;
3) non far pagare interessi passivi per avere liquidità e credito (…).
In fase di partenza il progetto BUS si è dotato esclusivamente di un buono sconto cartaceo, ritenendolo un passo necessario per alto valore simbolico che il cartaceo si porta dietro. Oggi il progetto di è dotato di una piattaforma elettronica che è andata ad integrare il BUS cartaceo. (…) Non si escludono in futuro altre evoluzioni tecnologiche/informatiche soprattutto nella direzione dell’allargamento e integrazione del buono circolare con un sistema di compensazione creditizia multilaterale.
Tutti gli aderenti hanno la possibilità di partecipare al gruppo di coordinamento, che si riunisce periodicamente per definire le azioni necessarie da portare avanti. (…) Ogni aderente è dunque parte attiva e responsabile, senza nessun obbligo a rimanere vincolato alla rete se non lo desidera. Per rendere più fluidi i lavori del coordinamento esiste un gruppo di supporto (…) che prepara e facilita le riunioni del gruppo di coordinamento.
Il progetto viene considerato solo come uno dei tanti strumenti di cui un territorio si dota per il raggiungimento del vero obiettivo: ricostruire una comunità che possa cominciare a porre rimedio a processi sistematici di sradicamento, che rendono precaria la vita, spingendo al ripiegamento nel proprio privato. Il sistema di relazioni deve essere necessariamente ampio e inclusivo se l’obiettivo vuole essere la comunità (…) ma l’azione economica deve contribuire al bene comune.